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Nuovi studi sulla Beata Sagheddu

Ingresso facoltà

CAGLIARI, 27 giugno 2014. Lunedì 23 giugno 2014, nell'aula magna della Facoltà, è stato presentato il volume di padre Dionigi Spanu S.I., "Beata Maria Gabriella Sagheddu. Testimone credibile del Vangelo di unità" (PFTS University Press, 2014). Sono intervenuti, oltre all'autore del volume, anche il preside della Facoltà Teologica, padre Maurizio Teani, monsignor Mauro Maria Morfino, vescovo di Alghero-Bosa, madre Francesca Diana, superiora generale delle Figlie Eucaristiche di Cristo Re, e Paolo Matta, giornalista.

"Questo volume rappresenta un frutto maturo degli studi di padre Spanu", ha detto monsignor Morfino nel suo intervento, "ed è anche un libro fondamentale per i futuri presbiteri e per la loro formazione". Il vescovo di Alghero e Bosa si è soffermato in modo speciale sulle figure di sacerdoti e maestri che hanno accompagnato Maria Gabriella Sagheddu nel suo cammino di formazione, un cammino "che non si fa mai da soli" e in questo senso la beata di Dorgali "ha trovato dei maestri e dei preti che 'si spendono' e 'ci stanno' nella guida spirituale".
Madre Francesca Diana ha concentrato la sua riflessione sugli aspetti più propriamente monastici della storia della Sagheddu, fatti di rapporti non sempre facili con le consorelle, ma ugualmente in un atteggiamento d'animo sempre pronto "a mettersi in discussione": "I religiosi sanno bene", ha detto suor Francesca, "che nessuno ti conosce così a fondo come chi abita con te ogni giorno. Si può fingere per un po', ma non per tanti anni e ancor meno in un luogo senza fuoriuscite come la Trappa. Se Madre Pia Gullini nel processo di beatificazione ha detto di lei 'non conosco difetti ma solo manchevolezze', possiamo essere sicuri che questa fosse la verità".

In chiusura Paolo Matta, giornalista di Videolina, tra testimonianze personali e informazioni di cronaca, ha mostrato alcuni aspetti dei monasteri di clausura che contraddicono un certo immaginario comune che li vede come luoghi distaccati dalle vicende del mondo. "Al contrario", ha detto Paolo Matta, "è proprio in situazioni difficili, di guerra, penso alla Siria o all'Africa, che questi monasteri aprono le proprie porte ai rifugiati o ai bisognosi". "Mi piace pensare", ha concluso, "che uno dei frutti di Maria Gabriella sia quello di mostrarci un volto diverso della Trappa, che è luogo di accoglienza e non di fuga dal mondo".

Padre Dionigi Spanu (1939), gesuita e docente di Teologia spirituale alla Facoltà Teologica della Sardegna, oltre agli studi sul suo fondatore Sant'Ignazio di Loyola, si occupa da anni della vita e dell'opera di Maria Gabriella Sagheddu. A partire dal 1999 ha iniziato uno studio approfondito degli atti del processo di canonizzazione e delle lettere della beata pubblicate per la prima volta da padre Celestino Testore, raccogliendo inoltre tante testimonianze di prima mano di persone che hanno conosciuto la Sagheddu. Tutto questo materiale è confluito in diversi studi e in particolare nel volume del 2009 (D. Spanu, Artefice di Unità. Profilo spirituale della beata Maria Gabriella Sagheddu, Firenze, Nerbini, 2009) e in quest’ultimo appena pubblicato (D. Spanu, Beata Maria Gabriella Sagheddu. Testimone credibile del Vangelo di Unità, Cagliari, PFTS University Press, 2014).

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