Un volume per i 90 anni della Facoltà
CAGLIARI, 3 novembre 2017 - “Fare teologia in Sardegna: Per i 90 anni della Facoltà Teologica della Sardegna (1927-2017)” è il titolo del volume pubblicato – a cura di Tonino Cabizzosu e di Daniele Vinci – nell’anniversario di fondazione della Facoltà Teologica della Sardegna. Si tratta di una miscellanea di dodici contributi che rievocano i metodi e i contenuti degli insegnamenti impartiti nei decenni trascorsi e che evidenziano lo sviluppo postconciliare delle discipline. In quell’occasione, i nuovi docenti, sotto la direzione accademica
della Compagnia di Gesù, diedero un contributo attraverso una rinnovata metodologia di docenza, una ricerca che sfociava in pubblicazioni, in articoli scientifici raccolti nella rivista “Theologica & Historica”, e nella partecipazione a convegni nell’isola e nella penisola. Una storia che continua, adeguandosi ai tempi: per esempio, attualmente la Facoltà è impegnata nel tradurre la Bibbia e i testi per la celebrazione della messa in lingua sarda così da presentarli alla Santa Sede per l’approvazione.
Nel primo contributo di questo volume, Giacomo Rossi pone in evidenza l’incidenza del Concilio Vaticano II sulla teologia morale mettendo al centro la parola di Dio, il mistero pasquale di Cristo morto e risorto, il valore della persona umana, al di sopra della legge. Sulla scia dell’intervento di Rossi, Roberto Caria analizza le caratteristiche principali dell’insegnamento della teologia morale a Cuglieri e i pregi e i limiti del testo di Genicot-Salmans. Stefano Mele presenta l’evoluzione nell’insegnamento della bioetica, che prese gradualmente corpo grazie alle sollecitazioni e al magistero dei pontefici Pio XII e Paolo VI. Dionigi Spanu presenta le tematiche sviluppate durante i suoi corsi di teologia spirituale. L’enumerazione di questi e dei seminari proposti nel trentennio di docenza mostra la ricchezza delle tematiche, sviluppate anche nelle sue numerose pubblicazioni, e il progetto di inculturazione della teologia nella realtà isolana. Riccardo Pinna ricostruisce l’attuale iter del progetto formativo sviluppato nei novant’anni di vita del Seminario Regionale Sardo e analizza le regole disciplinari pubblicate nel 1934 e nel 1940, che considera propedeutiche al rinnovamento avvenuto durante il Concilio Vaticano II. Alessandro Fadda presenta l’evoluzione vissuta dal trattato di diritto canonico nei novant’anni di vita della Facoltà di Teologia. Rita Lai esamina l’opera e la presenza femminile nei nove decenni di vita della Facoltà Teologica affermando, a un certo punto, come “la presenza femminile in Facoltà, per quanto esigua e scarna, è stata sempre qualitativamente significativa”. Tonino Cabizzosu, attraverso un’accurata introduzione storica, ricostruisce l’evoluzione della disciplina storico-ecclesiastica. L’autore parla delle caratteristiche della docenza storica nel periodo cuglieritano, ma si sofferma anche in modo particolare sull’evoluzione dell’insegnamento negli anni cagliaritani, grazie agli orientamenti ecclesiologici del Concilio Vaticano II. Uno degli obiettivi di fondo, in tal senso, è stata l’inculturazione della disciplina nella realtà della Chiesa sarda.
La sezione speciale si apre con gli interventi di Tonino Loddo, Ignazio Ferreli e Giampaolo Mele, i quali toccano i temi della catechesi e della pastorale a Cuglieri, e della valorizzazione della lingua e dell’identità sarda nei riti religiosi isolani. Tonino Loddo evidenzia un aspetto importante della preparazione pastorale dei futuri sacerdoti: l’isolamento del piccolo paese di Cuglieri non permetteva ai docenti e agli alunni di sviluppare esperienze pastorali significative e soltanto in una fase successiva vennero sviluppate alcune iniziative che permisero di fare esperienze importanti nella piccola comunità. Ignazio Ferreli mette in evidenza il progetto relazionale sviluppato dai professori e dagli educatori del Seminario Regionale nell’arco degli anni 1927-1971 e rivolto in primis agli alunni del medesimo e anche all’intera comunità di Cuglieri. L’autore vede nella “virtù della concordia” la radice di ogni aspetto relazionale che trova il suo fondamento nel progetto di Dio “che vuole tutti gli uomini uno” (Gv. 17,21). L’attenzione verso la cultura e l’identità sarda è evidenziata nel saggio conclusivo di Giampaolo Mele. In tale contesto viene esaminata una fonte inedita proveniente dalla famiglia Bua-Tanda di Ozieri: il testo probabilmente susciterà interesse partecipativo e una certa commozione in coloro che hanno frequentato la Facoltà Teologica negli anni passati, poiché i diversi contributi consentono al lettore di compiere un percorso accelerato attraverso i sentieri del sapere teologico che si esaminano nelle righe scritte con sapienza dagli autori.
La miscellanea offre spunti interessanti e arricchenti anche agli studenti attuali e degli anni più recenti dal momento che aiuta a chiarire e a tener presenti sottili meccanismi teologici. Coloro che non hanno compiuto un percorso di studi teologici, ma hanno curiosità e vivacità intellettuale, saranno aiutati da quest’opera ad avere una prospettiva più completa sulla storia della teologia in Sardegna. Per “fare teologia”, più che occuparsi di idee astratte magari disincarnate dal proprio contesto, è necessario anzitutto tener presente la trama di quegli “eventi” che hanno fatto la storia dei rapporti tra le persone, in particolare di quelle che sono state, e che in qualche caso sono tutt’oggi, delle figure che hanno avuto un peso e un ruolo nella vita della Facoltà. (tds)